Ecco i vincitori del premio di poesia Iris di Firenze
Arrivano da Treviso, Bologna e Prato i vincitori della nona edizione del premio nazionale di poesia ‘Iris di Firenze’, organizzato dal circolo Baragli in ricordo del dirigente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti Silvano Dani.
Luciana Moretto con “A Goreme” s’è aggiudicata la palma d’oro. Medaglia d’argento ad Alda Cicognani con la sua “Per incantare”. Terza la pratese Tiziana Monari, che ha emozionato tutti con “Crepuscolo (poesia per una bambina mai nata). Tra i segnalati, i fiorentini Giovanni Baldini, Osvaldo Brugnetti, Gaia Ortino Moreschini.
La premiazione s’è svolta nella Sala delle Miniature di Palazzo Vecchio alla presenza, tra gli altri, del presidente del Baragli Giancarlo Guerri e del professor Marco Marchi, presidente della giuria che in questi mesi ha analizzato cinquecento poesie arrivate da tutt’Italia.
Il concorso è organizzato col patrocinio della Regione Toscana, del Comune e della Provincia di Firenze, oltre che della presidenza nazionale Uici.
Motivazioni Iris 2013
I premio: A Goreme, Luciana Moretto di Treviso
Luciana Moretto ambienta i versi della sua poesia A Goreme in un paesaggio della Cappadocia oltremodo suggestivo, già scenario per mitiche ambientazioni cinematografiche in Medea di Pasolini. Anche il ricordo di viaggio della Moretto assume subito valenza mitico-simbolica, rimandando all’insegna della condizione umana, dell’espiazione e della penitenza, a scenari danteschi. Su questa base sentimentale che è già cultura prende efficacemente forma in questa lirica la somiglianza dell’«umana mente», in nome di impervi percorsi interroganti tra oscurità e sprazzi luminosi di possibile accertamento e consolazione. Ne riesce un componimento singolarmente risolto, perfettamente bilanciato nelle sue immagini e nella sua musica.
II premio: Per incantare, Alda Cicognani di Bologna
Sensitivamente e diremmo per via di sinestetica fascinazione, la ricetta in versi di Alda Cicognani intitolata Per incantare raggiunge compiutamente l’implicito dedicatario del testo e il lettore ideale cui si rivolge nel coniugare la ferialità di gesti domestici con la riflessione sul mondo: il dentro e il fuori, il presente e la memoria, i sapori e i rumori, in una disinvolta, sciolta e ben calibrata alternanza di sensazioni evocate e sensazioni provate, insorgenze memoriali e immaginazione. Il tutto fissato e più ancora gustato in scrittura, secondo l’ispirativa dedica amorosa che rende affabile e insieme molto intensa la rappresentazione di un dono.
III premio: Crepuscolo (poesia ad una bambina mai nata), Tiziana Monari di Prato
Tiziana Monari ha affidato ai versi di Crepuscolo i lineamenti di un sogno accarezzato e protratto bruscamente interrotto da quello che Leopardi avrebbe chiamato l’«apparir del vero». Speranze lungamente nutrite e inesorabili ribaltamenti, da dura consapevolezza, che l’invenzione e la scrittura poetica della Monari restituiscono attraverso particolari corporei e perfino genetici cui anche la ripresa anaforica della seconda strofe proficuamente partecipa. Con analoga efficacia e con analogo ricorso espressivo a questo coerente, originale strumentario un nuovo indicatore temporale introduce, inesorabile, al mutamento di temperie.
Prima Classificata
A GOREME
Era l'intricata topografia
della città sotterranea, il sistema
audace di scivolosi cunicoli scavati
nel semibuio del tufo, il labirinto
che percorremmo in grave fila
come penitenti lungo le cornici
chiaramente simile alle volute
della mente, l'umana mente
che per meandri di cupezza si affanna
a ricercare chissà,
un'ansa soleggiata, un piovere
quieto di luce che un poco rassicuri
la schiera di cuori intirizziti
ecco perché si stava lì, in fondo
a un ingegnoso pozzo, a fissare smarriti
– come gli antichi sepolti vivi là dentro,
ombre evanescenti essi stessi –
la presa d'aria su in alto,
quella lama di luce così necessaria
per seguitare a vivere nel buio.
Luciana Moretto, Treviso
Seconda Classificata
Per incantare
C'è qualcosa da cui uscire – piano
ecco – lentamente come fagioli e piselli
dai rispettivi violati baccelli
per la ricca zuppa il rosmarino
il peperoncino il profumo un po'd'olio
il denso avvolgimento che cuce il velo
attorno ai legumi e alla pasta
che troverai come un tesoro in dono
Dal fuori il mondo che avvia
il suo vivere nel brusio mai scontato
ricordi quel sentiero che portava
fra il bosco in salita al lago
come una sorpresa scoccata
dalla fantasia di un sortilegio e sul lago
dentro al bar grandi panini
La vitalità delle nuvole di uccelli
si era in fondo alla piena stagione
non dimenticare mai niente
ogni sasso è una scoperta sul cammino
da inventare così come per me
in questa profumata cucina
per incantare il tuo cuore.
Alda Cicognani, Bologna
Terza Classificata
Crepuscolo (poesia ad una bambina mai nata)
E già ti vedevo sfogliAndo foto in posa
di riflesso negli specchi oltre le canne
bella in una comunione a mani giunte
timida col grembiule ed il fiocco rosa
le mollette nei capelli
sul banco a colorare cartoncini
e giò sentivo al cuore
l'amplesso di radici
ossature, ascendenze e somiglianze
i tuoi occhi verdi come foglia, le gote rosse per la corsa,
il miele dolce sulle labbra, la chiara meraviglia della vita.
Poi è rimasto solo il sillabare lento dell'inverno
ed io, come barca di carta alla deriva
immobile in un una stanza bianca
ilventre ricucito a fili d'erba, le suture in rilievo
il solco del sangue nelle ossa
svaniva il sogno di affidare al cielo un aquilone
il calabrone si era perso in cerchi d'oro
ed il cielo piangeva in coma la sua neve.
Tiziana Monari, Prato