Falso cieco da 36 anni? L’UICI di Firenze prende posizione in merito alla denuncia per truffa ai danni dello Stato di un professore fiorentino in pensione.
COMUNICATO STAMPA
Falsi ciechi e problemi veri L’idea che le forze dell’ordine si sostituiscano agli specialisti per giudicare chi è cieco davvero e chi lo fa per convenienza è davvero bizzarra: Vi immaginate voi se, scendendo dall’automobile dove avete esposto il permesso per invalidi, qualcuno vi fermasse, esclamando”: “però! Lei mipare che abbia le gambe buone!” E allora come mai ha il permesso? Fino a prova contraria le forze dell’ordine dovrebbero far rispettare la Legge, vero? Ma Lorsignori, la legge che regola lo stato di cecità la conoscono? Apparentemente hanno bisogno di rinfrescarla, con questi caldi! Il sig. A. S., ha un regolare certificato di cecità rilasciato da una struttura pubblica Toscana; e si dà il caso che in Italia sono classificati ciechi anche coloro il cui campo visivo è inferiore al 3%, cioè vedono come dal buco della serratura. Non è chiaro? Se non è chiaro, prima di sbattere il mostro in prima pagina, è necessario documentarsi. La Unione Ciechi si è già rivolta al procuratore della Repubblica, segnalando che proprio a Firenze esistono centri di eccellenza dove operano specialisti, i quali sono in grado di smascherare i simulatori. Grave sarebbe affidarsi all’istinto della tifoseria da stadio, che sa sempre cosa dovrebbe fare il capitano o l’arbitro. Preferiamo sempre affidarci alla Legge, e la UICI di Firenze seguirà questa strada. Se poi qualcuno troverà il tempo di osservare, filmare, denunciare i comportamenti che impediscono ai non vedenti di circolare senza rischiare l’incolumità, contribuirà anche ad una città più sicura, oltre che al rispetto della Legge. Antonio Quatraro
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