Restituire la musica ai ciechi

COMUNICATO STAMPA

Un progetto dell’Unione ciechi per avvicinare i giovani non vedenti alla musica
Domani la presentazione al circolo Baragli
   La musica è l'unica forma d'arte totalmente accessibile ai non vedenti, eppure i nostri Conservatori non prevedono alcun supporto per i ciechi. Non parliamo poi delle scuole, dove la musica è pressochè scomparsa.
Ecco perché l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione di Firenze, ‘costola’ dell’Unione italiana ciechi, ha pensato bene di ideare il progetto ‘Restituire la musica ai ciechi’, che ha ottenuto un finanziamento su un bando della Banca Nazionale della Comunicazione. Grazie a quest’iniziativa, sette giovani non vedenti toscani dagli 8 ai 25 anni potranno avvicinarsi alla musica, “e non da semplici ‘orecchianti’”, come spiega il professor Antonio Quatraro, presidente provinciale Uic nonché uno dei docenti del corso, che durerà 15 mesi. In cattedra anche Emanuele Ricciardi, informatico musicale ed esperto di non vedenti, col supporto dello psicologo Marco Cenerini, che aiuterà i ragazzi e le loro famiglie ad affrontare l'avventura degli studi musicali.
   Il progetto verrà presentato domani alle 15 al circolo Baragli dell’Unione ciechi. Un’occasione per spiegare alle famiglie quest’idea di insegnamento così innovativa. Già, perché i giovani potranno sfruttare software pensati proprio per agevolare i musicisti non vedenti, che potranno contare su spartiti informatizzati e dotati di comandi vocali che aiuteranno i giovani a ‘leggere’ la musica esattamente come i normodotati. Le lezioni si svolgeranno anche a distanza, utilizzando le possibilità offerte da Skype. Se l’allievo avrà difficoltà a decifrare i testi, il docente potrà aiutarlo anche da lontano. Gli basterà vedere dove il suo studente sta sbagliando e correggerlo.
   “Se da Firenze è partito il movimento di emancipazione dei ciechi italiani, vogliamo che da qui inizi anche la riscossa di quei ciechi che, seppur privati degli studi musicali, vogliano invece dare applicazione al principio delle pari opportunità – dice Quatraro -. Abbiamo illustri esempi di musicisti ciechi, dall’organista Francesco Landino ad Andrea Bocelli, ma la realtà è fatta di ragazzi che non studiano più musica. Ecco, noi vogliamo contribuire ad invertire questa tendenza”.
 
 

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