Cari soci, vi inoltriamo qui di seguito un articolo tratto dalledizione odierna del sito Gazzetta.it dedicato al nostro socio Fabio Ulivastri.
Equitazione, endurance: Ulivastri cavaliere eroico. E’ cieco e batte chi ci vede
Dopo essersi piazzato più volte, ha vinto per la prima volta la 20 km dell’Umbria Endurance Lifestyle a Città della Pieve: unico aiuto un cavaliere guida col microfono a distanza
Un conto è metterne dietro un bel po’, un conto è batterli tutti. Domenica scorsa nelle campagne di Città della Pieve è stata realizzata un’impresa sportiva così grande da non avere aggettivi adeguati per descriverla. Fabio Ulivastri, 49 anni, fiorentino, non vedente da quando ne ha 18 per un glaucoma che l’ha privato degli occhi, ha vinto l’ultima gara di endurance equestre del 2017, l’Umbria Endurance Lifestyle, organizzato dall’azzurro campione del mondo Gianluca Laliscia. Attenzione: ultima gara tout court, non paralimpica. Tutti gli altri nella 20 km di Fabio – finiti tutti battuti – erano cavalieri vedenti.
BINGO Fabio Ulivastri e le sue imprese, in sella a Indagato di Gallura – l’altro eroe di questa storia – si erano già guadagnati qualche copertina. Perché gareggiare senza vista contro i vedenti in maratone di endurance equestre di 20 o 30 km non è una cosa qualunque, finire fra i primi è eccezionale. Stavolta l’impresa è straordinaria. E, va detto, lo è ancor di più se si pensa alle condizioni meteo nelle quali è stata confezionata: una fitta nevicata nella notte, trasformatasi in pioggia, con una temperatura di -2°, ha reso il percorso, con numerose salite e discese, insidiosissimo: melmoso e con tratti di ghiaccio. Ma Fabio e Indagato non hanno avuto problemi. Sempre in testa, rispettando i parametri richiesti per la prova di regolarità (velocità fra gli 8 e i 12 km, media del tempo ai 10 km da rispettare), chiudendo con una media di 11,8 km/h il percorso e trionfando dopo due ore in sella, come prevedono le gare di endurance, grazie al superamento della visita veterinaria di controllo con Indagato che aveva 37 battiti al minuto, rispettato alla grande dal suo cavaliere. Fenomenale.
IL CASCO Fabio, impiegato allAgenzia delle Entrate, brevetto di cavaliere dal 2014, gareggia senza nessun aiuto se non quello di un cavaliere-guida, che col microfono inserito nel casco gli segnala lungo il percorso gli eventuali ostacoli. Quasi tutti. Al resto poi ci pensa un super Indagato, angloarabo di 14 anni, ex cavallo da Palio di Siena e dal 2013 grande compagno di vita di Fabio. Il cavaliere-guida nell’occasione era Cecilia Polidori, che in sella ad Angel è rimasta un centinaio di metri indietro e alla fine ha chiuso al terzo poso. Un trionfo totale per il Centro Equestre Fiorentino, dove Francesca Gentile, istruttrice Fise, e i suoi collaboratori, hanno reso possibile il sogno di Fabio in un ettaro del Parco Argingrosso. “Doveva fare riabilitazione, come tanti. Lui da agonista ha voluto sfidare tutto e tutti. Gli altri, contro di lui tecnicamente migliorato clamorosamente, lo vedono come un rivale tosto da contrastare. Questa vittoria è commovente”. E ora? Servirebbe uno sponsor una struttura dove potersi allenare anche d’inverno. Fabio: “Quest’anno ho realizzato qualche sogno. Come conoscere Sheikh Mohammed, l’emiro del Dubai campione di endurance che aveva sentito parlare di me dal suo trainer Gianluca Laliscia, e che ha chiesto di conoscermi a Pisa per complimentarsi. Adesso questa vittoria dopo 4 gare in un 2017 in cui al massimo ero finito settimo. Ora vorrei affrontare i 60 km, oppure andare all’estero”. E chi lo ferma più?